10.9.13

9/11 Never Forget



9/11 NEVER FORGET
-Riflessioni casuali ed eterogenee sull'11 settembre 2001-

Chi ha vissuto l'11 di Settembre 2001 sa di aver assistito ad un punto cruciale della Storia.

Il 24 Agosto 2001 ero sul percorso turistico sul tetto della Torre Sud. Ingabbiato nelle alte recinzioni, alzate di qualche metro ogni anno, per impedire che qualcuno facesse dei suicidi coreografici (decine di persone lo hanno fatto) oppure per evitare i gesti eclatanti dei "base jumper" provenienti da tutto il mondo. Su quell'enorme tetto, sferzato da un vento vigoroso e gelido, mi ero perso ad osservare le strade di Manhattan viste da quella prospettiva privilegiata. Non ero solo: c'erano almeno duecento persone in quel momento che stavano facendo la stessa cosa. 
Vedere quella matrice di strade ortogonali, riempite dai punti gialli dei numerosissimi taxi, che si immettevano nel flusso delle strade principali, che si fermavano, che ripartivano, mi avevano subito dato 
l'idea di un organismo vivente nelle cui vene scorrevano globuli gialli. 
Nel 2001 esistevano già le fotocamere digitali compatte, ma avevano una qualità non eccezionale, ed erano oltremodo costose. Quindi all'ultimo piano della Torre un enorme laboratorio fotografico garantiva lo sviluppo di rullini in quindici minuti. Gli addetti erano tutte ragazze afroamericane.
Ma non voglio parlare di questo. 

Dopo dodici anni si può azzardare un'analisi e delle conseguenze di quel giorno che segnò la vita di milioni di persone in tutto il mondo.
Non voglio analizzare i risvolti politici e geostrategici scatenati da quell'evento. Direi che da come si sono evolute le cose in Medio Oriente e non solo, nessuno, nemmeno chi avrebbe dovuto avere "una visione 
chiara" della faccenda, è riuscito a capirci qualcosa.
Vorrei parlare dei conseguenti fenomeni culturali che si sono scatenati successivamente, alcuni davvero molto difficili da comprendere e giustificare.

Partiamo dal primo.
C'è sempre stato il "bastian contrario". Qualcuno che, attraverso l'analisi alternativa di dati ed eventi storici, propone una lettura di alcuni episodi storici sotto una chiave di interpretazione diversa. Dagli argomenti più seri, ai fatti di relativo interesse culturale.
"L'Olocausto non è mai avvenuto", "l'uomo non è mai andato sulla luna", "Elvis Presley è ancora vivo"  etc...etc... 
Lo shock dell'11 settembre fu così potente a livello mondiale che immediatamente la gente cercò di informarsi di come mai gli Stati Uniti, ovvero la nazione ritenuta al tempo la più potente al mondo, potesse essere vittima di un tale disastroso attentato di proporzioni immani. 
Solo le modalità dell'attentato fecero meravigliare tutti. La realtà aveva di gran lunga superato la fantasia. Il famoso scrittore Tom Clancy venne quasi messo "sotto accusa" perché nel suo romanzo Debito d’Onore 
descriveva un attacco del genere in cui un aereo di linea veniva dirottato ed inceneriva la Casa Bianca (in un contesto di rivalità contro il Giappone, ma è un altro discorso). Poi scavando un po' nei fatti si scoprì che l'idea non era tanto nuova tra le fazioni terroristiche di matrice islamica. Nel 1994 gli attentatori di Marsiglia volevano decollare di nuovo e far schiantare l'aereo sequestrato sul centro di Parigi. Nel 1998 il ramo integralista della guerriglia islamica Moros Moros del Sud delle Filippine aveva elaborato un piano per sequestrare undici aerei di linea sul Pacifico e farli tutti schiantare su bersagli occidentali nella zona. Quindi l'idea di usare aerei di linea come missili tattici, nel 2001, non era affatto una novità. Eppure prese in 
totale sorpresa la CIA, i Servizi Segreti e qualunque altro organo governativo preposto a prevenire certe cose. 
Molti non vollero arrendersi all'evidenza che la CIA è semplicemente un ente politico, estremamente burocratizzato, e lentissimo a rispondere a qualsiasi analisi di minaccia terroristica. Lo era nel 2001, la rimase per tutto il decennio successivo. L'Attentato alle Twin Towers è avvenuto perché decine di persone, a tutti i livelli della CIA, non furono in grado di fare "squadra" e condividere ed analizzare assieme  numerosi indizi che indicavano che nel 2001 ci sarebbe stato un attentato di proporzioni enormi sul suolo americano. 
Di fronte a questa sconfortante verità, per certi versi inaccettabile, alcune persone decisero, in modo indipendente, di dare una spiegazione alternativa all'11 Settembre. Passando da interpretazioni che ignoravano qualsiasi conoscenza di base di aeronautica, ingegneria civile, esplosivi e geopolitica, divennero molto famose delle tesi amatoriali come spiegazioni alternative, ma definite come censurate dal Governo Bush. 
In sprezzo totale alle 2996 vittime di quel giorno, numerose case editrici, canali TV, rotocalchi, diedero spazio a queste teorie alternative sulle cause dell'11 Settembre. Ma la cassa di risonanza a livello mondiale di certe teorie fu Internet. Quando un premio Nobel per la Letteratura, al tempo quasi settantenne, si presta per far da testimonial per la diffusione di simili scemenze scientifiche, il declino culturale di una civiltà è già cominciato. 
L’11 di Settembre, col proliferare delle Teorie della Cospirazione ad esso associate, segnò un punto nodale nella diffusione delle informazioni e nella percezione che la gente comune aveva di Internet. Se è su Internet, è per forza vero. Si diceva così, anni prima, anche delle notizie sulla carta stampata e poi in TV. 
Internet ha dato la possibilità ai più abili manipolatori di opinioni di farsi una carriera (e un sacco di soldi) propinando via Internet le più assurde idiozie per giustificare la grande teoria del: "Gli USA avevano bisogno di una guerra planetaria e si sono auto-costruiti un casus belli da soli, orchestrando l'11 di Settembre". La storia insegna (anche recentemente) che gli Stati Uniti non hanno bisogno di un casus belli per andarsi ad impantanare in guerre che non hanno quasi mai vinto, ma di su cui hanno investito miliardi di dollari e migliaia di vite umane, con risultati molto discutibili. Korea, Vietnam, supporto ai CONTRAS, supporto acritico ad Israele, Grenada, Prima Guerra del Golfo, Somalia, Haiti e Balcani. La lista è incompleta. Tutto questo in 50 anni scarsi prima dell'11 Settembre. E senza Casus Belli particolari.
Quindi ignorando solo questo dettaglio storico, siamo stati quasi costretti a sorbirci le teorie deliranti di certi "scienziati". Internet fu la parola magica per giustificare qualsiasi asinata campata per aria. Non sto ad elencarle. Mi basta ancora ricordare, con disagio, quando qualche anno fa dovetti assistere ad una scena tristissima. Cena tra amici, si parla di un argomento che è lontano anni luce dagli eventi dell'11 Settembre, e non tutti si concorda su una certa visione dei fatti. Nel silenzio tra una battuta e l'altra, un commensale si pulisce la bocca con il tovagliolo, si schiarisce la voce e dice: "E' come voler far credere che le Torri Gemelle sono crollate per colpa degli incendi provocati dall’impatto dei due aerei." Gelo sulla tavolata. Questi sono i 
"cospiratori": gente con l'arroganza di voler imporre certe "verità alternative". Non gli andò bene. Il sottoscritto ha esperienze, ed è sempre stato grande appassionato, di aeronautica civile, ho conoscenze di esplosivi e di demolizioni civili non a livello base (forse perché un mio concittadino è il maggior esperto europeo di questa materia e feci a suo tempo un corso con lui) e soprattutto ho sempre studiato la storia 
contemporanea da più fonti da quando ho diciassette anni. Passai circa quaranta ed inutili minuti a controbattere ogni singola teoria esposta dal signore in questione che "aveva letto in internet". Col suo smartphone si collegò pure ad uno di questi siti, durante la discussione, per vedere se trovava informazioni più dettagliate delle mie. Io mi limitai a controbattere alle sue tesi rispondendo semplicemente con le mie conoscenze sui vari argomenti. Non lo convinsi che era nel torto, non era quello il mio obiettivo. Ma gli instillai il dubbio che forse le nottate che aveva speso per "documentarsi sulla verità sull'11 Settembre", era stato tempo perso. 
Non puoi urlare "verità" se non sai come funzionano i comandi fly-by-wire degli aerei di linea più piccoli, come collassa una struttura metallica realizzata a tubi intelaiati e quanto è efficiente una cella GSM. Non puoi. Non puoi prendere per oro colato qualsiasi idiozia, solo perché chi scrive afferma di essere stato censurato dagli USA. Quasi tremila persone sono morte quel giorno, e non è certo il modo migliore di portar rispetto ad esse il voler essere abbindolati per forza da certe scemenze.

A disonorare le vittime ci ha pensato l'Amministrazione americana. 
Due mesetti scarsi dopo l'attentato Bush ha invaso l'Afghanistan. Cosa è cambiato in Afghanistan dopo 12 anni? Bin Laden dal 2007 era in Pakistan (un “alleato” da decenni), dentro una palazzina abusiva, circondato da moglie, figli e nipoti. Dieci anni per scovarlo e giustiziarlo. Però Bush è andato nel 2003 anche in Iraq, ufficialmente per cercare armi di Distruzione di Massa mai trovate. Per lasciare otto anni dopo, con Obama, 
un paese in mano alla delinquenza iper organizzata che ha  accesso ad esplosivi ad alto potenziale, come da noi i camorristi hanno accesso a pistole con matrice abrasa. Il massacro di iracheni continua anche mentre 
scrivo queste righe. Se dalle parti della Terra tra i Due Fiumi, non parlano tanto bene degli Occidentali, ci sarà un motivo.

Dopo 12 anni da quel giorno abbiamo solo capito che siamo divisi in ideologie. Non siamo uniti in occidente. Abbiamo scoperto che giovani islamici nati e cresciuti felicemente in occidente possono perfettamente decidere un giorno, in maniera abbastanza indipendente dallo “spauracchio Al Qaeda” di fabbricare ordigni più o meno sofisticati, e decretare di morire per ammazzare della gente sconosciuta in maniera casuale. Lo sanno bene a Londra, lo sanno a Madrid, lo hanno saputo a Boston. 

L’11 di Settembre nel concreto, a parte aprire il fronte di mille piccole guerre in giro per il mondo, cosa ha comportato per il cittadino comune? 
L’inasprimento dei controlli di sicurezza gli imbarchi degli aerei, ovvio. Procedure cervellotiche, scarsamente efficaci, che hanno solo fatto arrabbiare le persone prese da quella temporanea forma di egoismo aggressivo che è lo andare per forza in vacanza in aereo. Prima dell’11 Settembre 2001 il turismo era l’attività mondiale che creava maggior fatturato del pianeta. Entrarono in vigore norme del tipo il divieto assoluto di portare a bordo nel bagaglio mano o addosso oggetti quali lame, lamette, forbici e tagliaunghie. Qualcuno ha letteralmente urlato allo scandalo. Io mi sono sempre detto: ma che ci fai con un tagliaunghie in volo? O con un coltellino multiuso? Poi quando ci fu il tentativo di attentato del terrorista con l’esplosivo nelle scarpe sempre nel 2001, fecero togliere in maniera random le scarpe ai passeggeri ai controlli di sicurezza. Poi venne la volta di verificare i residui di sostanze esplodenti su notebook e smartphone. Si proseguì con la storia che non si potevano portare a bordo contenitori contenente liquidi per un volume maggiore di X centilitri che fossero stati preparati da casa. Io ripeto: ma certa gente cosa si metteva nel bagaglio a mano prima del 2001!? Poi questo veto si è un po’ allentato, perché un chimico ha detto che o si vietano del tutto i liquidi con qualsiasi volume, oppure un piccolo ordigno incendiario è possibile sempre realizzarlo. Qualche produttore di cosmetici si è arrabbiato, e quindi si è tornato, in qualche Paese, a potersi portare le gazzose da casa nel bagaglio a mano. 
Poi venne il somalo con l’esplosivo nelle mutande.
Ma i sistemi di sicurezza per questa specifica evenienza erano già pronti! Con il multiscanner basato sulla tecnologia del radar ad onde millimetriche. Grande business che fu un buco nell’acqua operativo. Sostanzialmente era in grado di far vedere, a bassa risoluzione, quanto fossero grossi i genitali degli uomini adulti e che intimo indossassero le donne. Come avrete notato, non sono molto diffusi, anche perché sono 
oltraggiosamente costosi.
Solo per l’introduzione di queste norme, che di fatto rendono un po’ meno fruibili i voli, direi che Bin Laden ci aveva visto benissimo, per rovinare la giornata media dell’infedele occidentale (ma anche di tanti musulmani).

Chi non vola, o non ama farlo, o lo fa pochissimo, certe norme non hanno inciso molto sulla propria vita. In compenso negli anni chi utilizza le nuove tecnologie di comunicazione basate su Internet ha scoperto che è potenzialmente oggetto di intercettazioni arbitrarie da parte di enti governativi, senza avviso preventivo. Il tutto in nome di una difesa dall’organizzazione di attentati terroristici e per la tracciabilità di personaggi “potenzialmente pericolosi”. Sono assolutamente d’accordo con questa politica. E chi grida al contrario non è perché ha qualcosa da nascondere, ma perché si appella a diritti che non ha. Un po’ come quelli che copiano/incollano le fantomatiche dichiarazioni di privacy su Facebook. Un po’ come Julian Assange, che se esaminiamo un po’ meglio la sua biografia, è solo un grandissimo paraculo: altro che liberatore del mondo dell’informazione.

Per evitare un po' di sana paranoia e panico tra la gente è un dato di fatto che in questi dodici anni, nonostante tutte le storture, la mancanza colpevole di collaborazione tra Servizi Segreti di Paesi diversi, problematiche squisitamente politiche, numerosi attentati in Europa ed in America siano stati sventati. Anche in Italia. Non se ne parla solo per evitare isterismi. O forse perché chi deve far certe cose lavora meglio se la maggior parte della gente pensa a farfalline tatuate oppure se è conveniente votare sempre e comunque la stessa gente che è al governo da decenni. E non si cura del fatto che il vicino di casa stava accumulando bombolette di propano e chiodi da portare un giorno in metropolitana a Milano.

L’11 di Settembre 2001 ci ha fatto capire che viviamo in un mondo interconnesso, in cui una tragedia dall’altra parte del pianeta può perfettamente influire sulle nostre vite. Nel quotidiano. Abbiamo scoperto che c’è gente che non si fa problemi a voler ammazzare altre sconosciuti, a decine, a centinaia, a migliaia, in nome di una distorta forma di credo religioso. Che religione non è, per chi architetta certe cose. Abbiamo scoperto che l’Occidente è popolato da governi pasticcioni, animati dalle più nobili intenzioni, ma capace di creare in Paesi altrui enormi disastri. Di creare ancor più malcontento ed astio nei confronti dell’Occidente. Di rincorrere errori del passato per aggiustarli con soluzioni quasi peggiori delle precedenti. Uno per tutti: Saddam Hussein che non fu spazzato via nel 1991, ma dovettero inventarsi delle ridicole scuse dodici anni dopo per farlo. E non risolvere nulla lo stesso. Molti “ribelli siriani anti-Assad” sono iracheni che fino a due anni fa avevano come passatempo quello di confezionare bombe per ammazzare soldati occidentali in Iraq.

Quando si capirà che nel Medio Oriente le nuove generazioni aspirano “solo” ad avere un pezzetto di benessere che vedono via TV, via Internet, dei Paesi occidentali, probabilmente le cose miglioreranno in quella porzione incazzata di mondo. La “Primavera Araba”, qualunque cosa fosse, è nata per questo. Condizioni di vita migliori. La stessa identica cosa che chiedono milioni di profughi che calpestano le terre e navigano i mari per raggiungere una vita migliore. poi che non siamo in grado di affrontare questa situazione è un altro paio di maniche.

11 Settembre 2001, 11 Settembre 2013. Cosa è cambiato? Tantissime cose, e poche sono davvero migliorate, e quasi nessuna si è risolta. La miccia che si è accesa con quegli schianti di aeroplani brucia ancora, eccome, e non è ancora arrivata all’innesco della vera bomba. Ci arriverà prima o poi. E dovremo essere pronti. Non dobbiamo mai dimenticarlo. 

9/11 Never Forget… to be ready.